NE abbiamo discusso propri lì, sui banchi di Confindustria, vogliamo collaborare con chi è già virtuoso e si preoccupa di gestire le proprie libertà nel rispetto di quelle altrui, ma desideriamo parlare con chi virtuoso non è ancora, con chi si chiede come virtuosismo ed economia stiano insieme........ecco uno spunto
"Consumare meno carne fa bene
alla salute; se poi quella poca che si consuma si sceglie tra quella
allevata nel rispetto del benessere animale e localmente così non
viaggia (inquinando) per essere distribuita, è meglio. Inoltre se
consumiamo meno carne, gli agricoltori faranno meno mais, così potranno
fare la rotazione delle colture evitando i pesticidi di concia delle
sementi, che tanto danno fanno alle api, e che non si sa quanto danno
fanno agli altri esseri viventi. Mangiare meno carne fa bene alla salute di tutti.
Ma se qualcuno intraprendesse questo virtuoso percorso pensando solo
alla propria non cambierebbe molto, nei fatti, e dunque ben venga anche
un po' di egoismo, che certo non apre la mente, ma intanto migliora la
situazione di aria acque e salute pubblica.
Il tonno rosso va evitato perché ce n'è rimasto poco. Ma c'è di più:
è un animale longevo, che può stare nel suo habitat per qualche decina
d'anni, assorbendo parecchie sostanze nocive. Per questo si raccomanda
di preferire pesci a ciclo di vita breve, che entrano nella stagione
riproduttiva nel giro di qualche mese dalla nascita e concludono la loro
esistenza nel giro di un anno o due, che noi li peschiamo o no. Se
mangiamo quelli (le acciughe, un esempio tra tutti) facciamo un favore
al pianeta. Ma se fare favori al pianeta non è nella top ten delle
nostre priorità va bene lo stesso. Pensiamo che le acciughe, o il
salmerino, non hanno il tempo di assorbire schifezze dall'acqua in cui
nuotano, e mangiamoceli in serenità.
Insomma, se tenere a mente
in modo costante le questioni ambientali vi sembra al di fuori della
vostra portata, rilassatevi, non è un problema. O meglio, come dicono a
Napoli... pensate alla salute!"
Di Carlo Petrini
mercoledì 19 giugno 2013
FORZA AMICI, I TEMPI SONO MATURI.
"Ogni governo ha sostenuto le grandi banche, i grandi business e le corporation internazionali a scapito delle economie nazionali, regionali e locali. Questo principio è il cuore di quello che io penso sia sbagliato. Le grandi corporation e le grandi banche straniere non possono rispondere ai bisogni delle persone del Paese e del territorio. Abbiamo bisogno di cambiare direzione per agire a favore sia delle imprese che delle banche entro i confini della nostre politiche, entro quelle strutture visibili, dove facciamo business responsabile e che quindi possono essere regolate. Abbiamo bisogno che la società operi dal basso!" Helena Norberg-Hodge
Abbiamo bisogno che la società operi dal basso, secondo quello che noi chiamiamo il principio di sussistenza per cui ogni Regione dovrebbe produrre la maggior parte del grano, del latte, del formaggio, delle verdure. I principali alimenti base del fabbisogno quotidiano devono essere localizzati e decentralizzati. Per facilitare la localizzazione del business responsabile e visibile, è molto importante anche studiare il movimento per il cibo locale che è cresciuto rapidamente, in particolare in America, Inghilterra, Australia. In molti casi i contadini hanno passato la loro vita a produrre un solo prodotto per mercati lontani vendendo a supermercati. C’era intensa pressione per produrre solo una o due cose ma per avere dimensioni standard, forme standard, prodotti standard che si adattino alle macchine per il raccolto, per il trasporto, per l’imballaggio, che si adattino agli scaffali dei supermercati. E ogni volta l’ingegneria genetica con i semi ibridi assicurano che l’obiettivo è il profitto per gli investitori stranieri, e non sul cibo salutare e nutriente per le persone.domenica 9 giugno 2013
Continua la cronistoria dei pellegrinaggi
del FAR (filiera alimentare responsabile)
Qui ci troviamo a Ca del Santo a S.Leo
a casa di Alberto Olivucci presidente
dell'Associazione Civiltà Contadina.
Si occupa della salvaguardia della biodiversità rurale , in particolare della custodia e scambio dei semi di varietà antiche di frutti, verdure , ortaggi.
Distribuire i prodotti agricole della campagna locale, di chi lavora in modo
onesto, possibilmente biologico,ad alberghi e ristoranti è un impresa; occorre un intermediario - dico io conversando al tavolo - occorre più che un intermediario un mediatore culturale per far dialogare agricoltori e ristoranti - controbatte prontamente Alberto.
Interessante, spesso è la mancanza di dialogo che è all'origine di un fallimento.
Probabilmente -continua Alberto - più che di eventi e conferenze c'è bisogno di sedersi intorno ad un tavolo e costruire la fiducia reciproca mangiando insieme.
Si semplicemente condividendo il cibo insieme.
Beh questo -penso tra me e me - è forse l'unica cosa che so fare meglio.
Unire le persone di buona volontà intorno ad una tavola imbandita.
Riflettiamo io e Gaspare mentre decidiamo la prossima tappa..................
del FAR (filiera alimentare responsabile)
Qui ci troviamo a Ca del Santo a S.Leo
a casa di Alberto Olivucci presidente
dell'Associazione Civiltà Contadina.
Si occupa della salvaguardia della biodiversità rurale , in particolare della custodia e scambio dei semi di varietà antiche di frutti, verdure , ortaggi.
Distribuire i prodotti agricole della campagna locale, di chi lavora in modo
onesto, possibilmente biologico,ad alberghi e ristoranti è un impresa; occorre un intermediario - dico io conversando al tavolo - occorre più che un intermediario un mediatore culturale per far dialogare agricoltori e ristoranti - controbatte prontamente Alberto.
Interessante, spesso è la mancanza di dialogo che è all'origine di un fallimento.
Probabilmente -continua Alberto - più che di eventi e conferenze c'è bisogno di sedersi intorno ad un tavolo e costruire la fiducia reciproca mangiando insieme.
Si semplicemente condividendo il cibo insieme.
Beh questo -penso tra me e me - è forse l'unica cosa che so fare meglio.
Unire le persone di buona volontà intorno ad una tavola imbandita.
Riflettiamo io e Gaspare mentre decidiamo la prossima tappa..................
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